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Il gorgonzola è un formaggio a pasta cruda di colore bianco paglierino, le cui screziature verdi sono dovute al processo di erborinatura, cioè alla formazione di muffe.
Si presenta quindi cremoso e morbido con sapore particolare e caratteristico, leggermente piccante il tipo dolce, sapore più deciso e forte il tipo piccante la cui pasta risulta più erborinata, consistente e friabile.
Per godere al massimo della cremosità del gorgonzola dolce, è bene toglierlo dal frigorifero almeno mezz'ora prima di consumarlo.
Entrambi sono prodotti con latte pastorizzato proveniente da stalle situate nella zona di origine con aggiunta di fermenti lattici e muffe selezionate che conferiscono le caratteristiche venature.
La stagionatura si protrae per almeno 50 giorni per il tipo dolce ed oltre 80 giorni per il tipo piccante.
Provate miglior formaggio Gorgonzola Igor.



 
E’ l’unica specie europea della famiglia degli Engraulidi e fa parte del pesce azzurro, come le aringhe e le sardine. Si nutre di plancton e vicino alla costa anche di avannotti. Viene pescato intensivamente in molte parti del pianeta, rappresentando forse il pesce commerciale più numeroso ed importante per molte economie, anche se questa pratica, purtroppo, consente all’alice di deporre le uova soltanto una volta nella vita. Il corpo è snello e le sue dimensioni sono 15-16 cm. al massimo. E’ noto che in Adriatico, molte marinerie si dedicano specificatamente alla pesca del pesce azzurro in alto mare, registrando l’acciuga tra le specie più abbondanti; ma un caso del tutto particolare è successo verso la metà degli anni ’90, dove l’alice è entrata massivamente nelle lagune venete e nelle valli di Comacchio, rappresentando così un importante quota del pescato. Questo simpatico e delizioso pesce è alla base di molti piatti della cucina mediterranea ed anche ottimo marinato fresco o semplicemente fritto. [Tratto da: http://www.edemar.it/index.php ]



E’ curioso che, nella maggior parte dei paesi europei del nord, questo mollusco cefalopode, in tutte le sue specie, sia semplicemente riconosciuto con il nome italiano! Il calamaro appartiene alla stessa famiglia delle seppie e dei polpi. Il suo “scheletro” è costituito da una penna trasparente che sostiene il suo corpo o mantello. Ha grande nuoto e rapidi movimenti ottenuti da un potente getto d’acqua emesso dal sifone sotto i tentacoli; infatti può muovere in avanti all’attacco ed indietreggiare per la fuga, cambiando repentinamente colore della pelle a seconda del mimetismo richiesto. Il calamaro ha un ciclo di vita della durata di circa un anno e quindi le femmine depongono le uova una sola volta. E’ stato costatato che dopo gli accoppiamenti sia i maschi che le femmine muoiono. Questo loliginidae non soltanto riveste un interessante aspetto per il commercio e l’alimentazione umana, ma è anche alla base della dieta di diversi mammiferi marini, quali delfini e foche e di innumerevoli grandi pesci predatori: la pesca indiscriminata ha potenziali conseguenze sull’ equilibrio dell’ecosistema marino. Varie sono le possibilità di cottura di questo gustoso mollusco, ma aperto e grigliato o ripieno ed al forno sono delle incomparabili delizie. [Tratto da: http://www.edemar.it/index.php ]


Cavatelli... o manatelle, striscinari, capunti, minuich, rascatielli, cavatieddi, cicatelli, cicatiddi, mignuicchi, pincinelle, cazzarille, ciufele, cavasuneddi, gnuchitti, gnocculi...insomma regione che vai nome che trovi. 
Questo piccolo formato di pasta è comune (non nel nome ma nella sostanza) a  molte regioni del centro-sud (Campania, Molise, Basilicata, Marche, Calabria, Puglia e Sicilia) ed appartiene alla famiglia delle paste "strascinate", che si rendono cioè strisciando piccoli pezzi di impasto sulla spianatoia. In genere vengono conditi con verdure o legumi ma anche con ragù di carne (in Molise si gustano con il ragù molisano a base di carne di pecora) o semplicemente con un filo d'olio e cacio grattugiato. L'impasto è a base di semola e acqua senza uova anche se alcune varianti prevedono l'utilizzo di un uovo per ogni 300g di farina oppure una miscela di semola e farina di castagne o, come in Puglia, farina di grano arso. La resa di questa pasta è assai migliore, per gusto e consistenza, quando è consumata fresca e non secca perchè lo spessore del cavatello non è uniforme e si rischia (partendo dal formato secco) che i margini scuociano prima che il centro sia al dente. Per una cottura perfetta ed omogenea i cavatelli appena fatti devono essere lasciati asciugare per una mezz'oretta in modo che risultino duri all'esterno (strato più sottile) e ancora morbidi all'interno (strato più spesso). [Tratto da: http://www.gastronomiamediterranea.com/]



E’ un pesce di piccole dimensioni, eurialino, 12 cm. al massimo, con un corpo molto snello e slanciato e colorazione argentea. Se ne conoscono almeno altri 2 tipi che colonizzano le lagune costiere. All’avvicinarsi dell’inverno, raffreddandosi le acque, esce in mare dove viene pescato in abbondanza. Anche in laguna la pesca professionale lo cattura con metodi tradizionali sia da posta che vaganti in buona quantità. Lo si può però trovare anche in laghi di acqua dolce costieri ed in altri di origine vulcanica del centro Italia. Il latterino viene molto apprezzato per le sue carni specialmente in frittura o marinato.[Tratto da: http://www.edemar.it/index.php




E’ un pesce gran nuotatore. Anche questo appartenente al grande gruppo degli azzurri. Forte predatore, si riunisce in larghi branchi, vivendo a mezz’acqua soprattutto sulla piattaforma continentale. Allo stadio giovanile, la dieta e costituita da plancton, mentre in età adulta preda voracemente avannotti di altro pesce e crostacei pelagici. Il suo corpo ha una forma slanciata e fusiforme, può raggiungere nei nostri mari i 40 cm. ed un peso maggiore a 0.5 Kg. Esemplari sono stati pescati di oltre 15 anni di età. Lo sgombro è un cibo molto importante per il commercio europeo, per il contenuto di proteine, di grassi Omega3 e per il basso costo, dal momento che gli stocks ancora non corrono problemi di superprelevamento. E’ un buon pesce da mangiare arrosto, al forno, evaporato intero, reso a filetti e condito con olio d’oliva e alloro, oppure affumicato.



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